E’ uscito il mio libro su come affrontare la perdita o la mancanza del posto di lavoro, pubblicato da Castelvecchi, che spiega in quali modi si possano contenere le conseguenze negative che tale condizione determina sull’equilibrio psicologico e sulle relazioni di chi ne è vittima.
Il lavoro che non c’é. Disoccupati, inoccupati, NEET: come affrontare la perdita o la mancanza del posto di lavoro
Il lavoro che non c’é
La perdita o la mancanza del posto di lavoro viene generalmente trattata e affrontata solo nella sua accezione economica, nella convinzione (errata) che fornire un lavoro a chi non lo ha risolva di per sè tutti i problemi.
Tale risposta rappresenterebbe senza dubbio un considerevole passo in avanti, ma lascerebbe comunque drammaticamente insolute diverse criticità strettamente connesse all’esperienza della disoccupazione: la perdita di senso e di fiducia in se stessi, lo stravolgimento delle relazioni famigliari, la mancanza di strumenti per affrontare la dura quotidianità di giornate svuotate di contenuti.
In questo testo pubblicato da Castelvecchi affronto l’insieme di questi temi, nel tentativo di dare risposte operative e facilmente praticabili a chi si trova ad affrontare questa difficile situazione o alle persone che ne sono indirettamente coinvolte (ad es.: famigliari).
Il testo si configura come una guida alla comprensione e alla soluzione dei problemi che la mancanza di lavoro pone sul piano psicologico e relazionale ed è, per tale ragione, utilizzabile come strumento di lavoro anche dagli operatori che con il mondo del lavoro e della disoccupazione hanno a che fare per ragioni professionali.